Israele espande le operazioni di terra su Gaza

Israele espande le operazioni di terra su Gaza

Israele espande le operazioni di terra su Gaza


AGI – Notte d’intensi bombardamenti e violenti scontri sul terreno nella Striscia di Gaza, bersaglio di attacchi israeliani senza precedenti da quando, tre settimane fa, è iniziata la guerra tra Israele e Hamas. È una grande offensiva di terra quella sferrata da Israele in queste ore, con truppe e tank, una sorta di prova generale prima della ‘vera’ invasione annunciata, ma di fatto non ancora compiuta, secondo quanto riportano i giornali internazionali. Mentre Gaza e’ tagliata fuori dal mondo, senza internet e con le linee telefoniche al limite del collasso.

Le forze armate israeliane hanno mostrato una mappa in cui sono indicati i cinque tunnel usati da Hamas e che sarebbero stati distrutti nelle ultime ore dall’aviazione israeliana: sono quelli di North Gaza, Deir al-Balah e Khan Younis, al confine con Israele, Gaza e Rafah, dove si trova il varco d’accesso all’Egitto utilizzato per far entrare nei giorni scorsi.

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Intanto l’ala militare di Hamas, le Brigate Ezzedine al-Qassam ha fatto sapere di combattimenti sul terreno: “Stiamo affrontando incursioni di terra israeliane a Beit Hanoun (nord) e al-Boureij (centro). Sono in corso pesanti combattimenti”, ha riferito in un comunicato. E un portavoce dell’esercito israeliano ha confermato che le forze israeliane stanno operando “all’interno della Striscia di Gaza”.

I media internazionali hanno riferito che la Mezzaluna Rossa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Medici Senza Frontiere, l’Unicef e altre organizzaizoni umanitarie hanno dichiarato di aver perso tutti i contatti con i loro staff a Gaza a del “blackout” che di fatto sta isolando la citta’. Da parte sua, Hamas si e’ detto “pronto” ad affrontare un’offensiva di terra e ha anche annunciato di aver lanciato “salve di razzi” contro Israele.

Nel frattempo a New York, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto a larga maggioranza una “tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata“. Una risoluzione subito accolta favorevolmente da Hamas e dall’ambasciatore palestinese, ma respinta da Israele, il cui ambasciatore alle Nazioni Unite l’ha definita “un’infamia”. I

n molte parti del mondo sono in corso manifestazioni per un cessate il fuoco, con rappresentanti di tutte le comunita’, compresi ebrei e musulmani che marciano insieme. A New York, migliaia di persone si sono radunate alla Grand Central station, nel cuore di Manhattan, per chiedere la fine delle violenze. In rete e’ diventato virale il video che mostra i manifestanti, che indossano tutti una maglietta nera con inviti alla pace, battere le mani a tempo e intonare lo slogan “No more weapons/No More war/Ceasefire is what we’re calling for”.




Oltre 1.400 persone sono state uccise in Israele, principalmente civili massacrati il 7 ottobre da Hamas, l’attacco più mortale nella storia israeliana, secondo le autorità. Secondo l’esercito, 229 ostaggi, israeliani e stranieri, sono stati portati a Gaza da Hamas, che da allora ha rilasciato quattro donne. Il gruppo palestinese ha stimato che “quasi 50” ostaggi siano stati uccisi nei bombardamenti israeliani. Il ministero della Sanita’ di Hamas ha inoltre affermato che 7.326 persone, per lo piu’ civili tra cui piu’ di 3.000 bambini, sono state uccise a Gaza nei bombardamenti di ritorsione israeliani dal 7 ottobre.

Dal 21 ottobre, secondo l’Onu, sono arrivati dall’Egitto nella Striscia di Gaza 84 camion di aiuti umanitari, quando ce ne sarebbero almeno un centinaio al giorno. “Questi pochi camion non sono altro che briciole che non faranno alcuna differenza” per la cittadinanza, ha lanciato Philippe Lazzarini, direttore dell’Unrwa. L’agenzia Onu ha annunciato di aver “ridotto notevolmente le sue operazioni” a causa dei bombardamenti e della mancanza di carburante. Dodici dei 35 ospedali della Striscia di Gaza hanno dovuto chiudere.

Il consigliere di Netanyahu: “Inizia la nostra vendetta”

“Il gruppo militante palestinese Hamas pagherà per i suoi crimini contro l’umanità e Israele sta iniziando a vendicarsi”. Lo ha detto venerdì a MSNBC Mark Regev, consigliere del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu

Hamas: “Nessuna trattativa con l’intensificazione dei raid”

“Non sono in corso negoziati con Israele” per un potenziale cessate il fuoco o scambio di prigionieri. Lo afferma, secondo quanto riferisce ‘Al Jazeera’, un portavoce di Hamas, Osama Hamdan. “Ci sono stati colloqui e sforzi politici per raggiungere un accordo” su un potenziale cessate il fuoco e scambio di prigionieri. Ma con l’intensificarsi dei raid israeliani “non ci sono trattative in corso”.

Hamas chiede a Hezbollah di intervenire

Un alto funzionario di Hamas ha chiesto a Hezbollah e agli altri alleati di svolgere un ruolo più importante nel conflitto tra Israele e il movimento islamista. Ghazi Hamad ha dichiarato in un’intervista all’Associated Press che “apprezziamo che Hezbollah stia lavorando contro l’occupazione, ma abbiamo bisogno di più per fermare l’aggressione a Gaza. Ci aspettiamo di più”. Mercoledì il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha incontrato alti funzionari di Hamas e della Jihad islamica palestinese, ha detto il gruppo libanese. L’ufficio stampa di Hezbollah ha anche diffuso una lettera scritta a mano da Nasrallah – la sua prima dichiarazione dall’inizio della guerra – in cui elogia coloro che sono morti combattendo Israele. 

Hamad ha ribadito che Hamas è “molto disponibile” nel discutere il rilascio di altri.
Secondo l’Associated Press, Hamad non ha presentato alcuna scusa per l’elevato numero di morti civili in Israele o per il crescente bilancio delle vittime a Gaza. 

Scontri Idf-Hamas tra Beit Hanoun e il campo profughi di Bureij

L’aviazione israeliana ha iniziato venerdì notte ad attaccare obiettivi di Hamas nel nord della Striscia di Gaza. Secondo fonti palestinesi, ci sono scontri tra soldati dell’IDF e terroristi di Hamas tra la città di Beit Hanoun e il campo profughi di Bureij, nel nord di Gaza.  L’esercito israeliano ha affermato che alcune delle sue truppe stanno effettivamente combattendo nella Striscia di Gaza, ma ha rifiutato di dire se l’operazione sia  l’inizio di un’invasione di terra su vasta scala. Da due giorni le truppe israeliane effettuano piccole incursioni. “Le nostre truppe e i nostri carri armati sono all’interno della Striscia di Gaza. Stanno sparando e stanno operando”, ha detto il maggiore Nir Dinar, portavoce militare. “Ma anche ieri le nostre truppe e i nostri carri armati erano all’interno di Gaza”, ha aggiunto, secondo quanto riferito dal New York Times. 

Hamas: “Stiamo bombardando il sud di Israele”

L’ala militare di Hamas, le Brigate Al Qassam, ha reso noto che le città di Sderot e Ashdod, nel sud di Israele, e Ashkelon sono state prese di mira con “intense salve di missili”. I corrispondenti della BBC ad Ashkelon e Sderot hanno confermato che hanno suonato le sirene antiaeree. In mattinata razzi palestinesi hanno colpito Ashkelon stamattina, senza essere intercettati dal sistema di difesa missilistico israeliano Iron Dome.

Hamas è “pronto” per un’invasione israeliana di Gaza. “Se Netanyahu decidesse di entrare a Gaza stasera, la resistenza sarebbe pronta”, ha detto Ezzat al-Rishaq, membro dell’ufficio politico di Hamas, su Telegram, “I resti dei suoi soldati saranno inghiottiti dalla terra di Gaza”. 

La Casa Bianca: “Biden segue gli eventi molto da vicino”

La Casa Bianca segue gli eventi a Gaza e in Israele “molto, molto da vicino”. Un alto funzionario dell’amministrazione ha fornito maggiori dettagli su come sta reagendo la Casa Bianca. Parlando con la CBS, la fonte ha detto che il presidente Joe Biden è stato informato questa mattina dal consiglio di sicurezza nazionale. “Sarà aggiornato, ovviamente, durante tutto il fine settimana su quello che sta succedendo sul campo”, ha detto “Ovviamente stiamo seguendo la situazione molto, molto da vicino e resteremo in contatto con le nostre controparti israeliane”. 

L’Assemblea dell’ONU vota una risoluzione per una “tregua immediata”

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, convocata da ieri in sessione speciale, ha votato oggi a stragrande maggioranza una risoluzione che chiede l'”immediata tregua umanitaria” tra Israele e i militanti palestinesi di Hamas e l’accesso agli aiuti umanitari alla cittadinanza assediata nella Striscia di Gaza. La risoluzione, presentata dagli Stati arabi, non è vincolante, a differenza di quelle del Consiglio di sicurezza, ma ha peso politico. Il testo è stato approvato, tra gli applausi, con 120 voti a favore, 45 astenuti e 14 contrari, tra cui Israele e Stati Uniti. L’Assemblea generale ha votato dopo che al Consiglio di sicurezza non sono passate quattro risoluzioni, tra cui una degli Stati Uniti e due presentate dalla Russia.

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© AFP

L’assemblea delle Nazioni Unite

L’Italia si è astenuta sulla risoluzione per la tregua a Gaza

L’Italia e’ tra i Parsi membri che si sono astenuti durante il voto della risoluzione che chiedeva la tregua a Gaza, presentata dagli stati arabi, e approvata a larga maggioranza dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Astenuti anche Regno Unito e Germania. A favore ha votato, tra gli altri, la Francia. Nel suo intervento, atteso in serata, l’ambasciatore italiano Maurizio Massari spiegherà la posizione dell’Italia.

Tajani: “Persi i contatti con gli italiani a Gaza”

Il consolato italiano a Gerusalemme ha perso i contatti con gli italiani nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, intervistato dal Tg3. “Siamo in contatto con il consolato a Gerusalemme che a sua volta ha tenuto i contatti con il nostri connazionali fino a che sono diventati irraggiungibili. La nostra ambasciata al Cairo è pronta ad andare al valico di Rafah qualora si decidesse di fare uscire gli stranieri dalla Striscia di Gaza e da lì portarli nella capitale egiziana e poi in Italia”.

L’appello di Hamas alla comunità internazionale

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Hamas chiede alla comunità internazionale mondo di “agire immediatamente” per fermare i bombardamenti israeliani su Gaza, che questa sera si sono notevolmente intensificati. “Chiediamo ai paesi arabi e musulmani e alla comunità internazionale di assumersi le proprie responsabilità e di agire immediatamente per fermare i crimini e i massacri contro il nostro popolo”, ha affermato in una nota il movimento islamista palestinese.

Secondo Hamas, “l‘interruzione delle comunicazioni e di internet nella Striscia di Gaza e l’intensificazione dei bombardamenti aerei, marittimi e terrestri sui quartieri residenziali fanno presagire nuovi omicidi che l’occupante intende commettere lontano dallo sguardo dei media e del mondo”. Hamas ha attribuito la piena responsabilità a Israele, al suo alleato americano “così come a tutti i Paesi che lo sostengono”.

ActionAid afferma di aver perso anche i contatti con i colleghi a Gaza. L’organizzazione benefica si dice “gravemente preoccupata per la loro sicurezza e per quella di tutto il popolo di Gaza”. 

“Il blackout isola la cittadinanza, rendendo quasi impossibile per loro cercare aiuto, condividere le proprie storie o mantenere i contatti con i propri cari. Questo isolamento aggrava la sofferenza di coloro che già stanno affrontando una terribile crisi umanitaria in un contesto di aumento dei bombardamenti aerei sui civili”, si legge in una nota ripresa dalla Bbc. 

Per tutto il giorno i tentativi di contattare giornalisti e funzionari sanitari a Gaza, tramite telefono e social media sono stati inutili. Prima sono arrivate solo brevi risposte tramite WhatsApp, e poi nemmeno un doppio segno di spunta per confermare la ricezione.

 

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2023-10-28 02:37:00 ,

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